E’ nato il blog che inizierà a organizzare il lavoro in divenire, sulla rete di potere gestito dalla politica, che però ha influenze enormi sulle economie locali.
Quali reti di rapporti esistono tra politica e società economiche, società ex-municipalizzate?
Come possono influenzare la vita di tutti i giorni?
Il progetto prevede al costruzione di un laboratorio reale e virtuale di persone che interconnesse tra di loro, che portano avanti una ricerca, a livello giornalistico di inchiesta, sui vari rapporti che esistono tra politica e economia, gestione delle risorse pubbliche, ex-municipalizzate.
Questo gruppo esiste già, e lavora intorno ad un progetto di “Informazione Libera” nato nel febbraio 2006, sempre con il gruppo di Amici di Beppe Grillo di Firenze. Da questo progetto in questi 3 anni siamo riusciti a far nascere un giornale online e cartaceo, il GrilloNews.com, una televisione online, AntenneAttive.org, un bimensile di inchiesta il T.A.V. Trenta Articoli Veri.
Chi è interessato quindi scriva pure qui un commento e si unisca a noi, perchè il lavoro da fare è tantissimo e abbiamo bisogno di essere in tanti.
In India, nella democratica India che corre verso il futuro, c’è un medico in carcere per essersi opposto alla politica del suo governo.
Si chiama Binayak Sen e, semplificando un po’, potremmo definirlo il Gino Strada indiano.
Pediatra, si occupa da anni dei problemi legati alla malnutrizione infantile in particolare nello stato del Chhattisgarh, una delle regioni più povere del Paese. Per intenderci, una di quelle che non appare mai nei radiosi reportage sulla “shining India” lanciata verso parametri di benessere occidentali.
Binayak Sen si occupava di curare sul territorio migliaia di ragazzini afflitti dalle più diffuse malattie da povertà, come la mancanza di igiene e di proteine.
La sua detenzione, uno scandalo secondo Amnesty International che se n’è occupata, è giustificata con una presunta (e dallo stesso Sen negata) vicinanza ideologica del medico alla guerriglia naxalita.
Più semplicemente, Sen urla inutilmente, da tempo, che i diritti delle popolazioni tribali del Chhattisgarh vengono ogni giorno calpestati perché le loro terre sono ricche di risorse naturali (a iniziare dalla bauxite) di cui le corporation del neocapitalismo indiano sono parecchio golose. Inoltre la sua campagna sulla povertà indiana mal si addice alla nuova immagine di un paese che vuole presentarsi al mondo come una tigre della produttività.
A Raipur, capitale del Chhattisgarh, in questi giorni è iniziato il processo nei suoi confronti. Rischia l’ergastolo. Decine di associazioni per i diritti civili in India chiedono la sua assoluzione e il suo rilascio. Venti premi Nobel si sono schierati in sua difesa.
Da noi ovviamente il suo caso è semisconosciuto, perché le violazioni dei diritti civili in India non scaldano il cuore né a destra né a sinistra.
L’appello di Amnesty per Sen è qui, questo l’indirizzo a cui scrivere se volete provare ad aiutarlo:
Minister of Home Affairs,
Ministry of Home Affairs,
North Block, Central Secretariat,
New Delhi – 110 001
Fax : +91-11-23093750, 23092763
Email: svpatil@sansad.nic.in
Roma – Manca ormai pochissimo al V2Day, una nuova iniziativa politica organizzata in rete da Beppe Grillo, un evento che punta tutto proprio sull’attivismo telematico, vista anche la difficoltà che certi temi affiorino sui media tradizionali: ed è proprio in rete che si dibatte animatamente dell’iniziativa, con molti blogger a diffondere il verbo del 25 aprile in formato grillesco ed altri che invece si dissociano. Lo scopo del V2Day è lanciare tre referendum per chiedere l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti, dei finanziamenti pubblici all’editoria e della Legge Gasparri.
Per ottenere una mobilitazione di massa, da lungo tempo il sito dedicato mette a disposizione di webmaster, blogger e utenti una serie di strumenti web di propaganda e informazione sull’iniziativa. Dai banner da apporre sui propri siti al volantino ufficiale fino alle marce virtuali, tutti vengono stimolati a discutere, e soprattutto a firmare, per rendere ufficiale la richiesta dei referendum (ciascuno dei quali deve raccogliere almeno mezzo milione di firme per poter essere presentato).
Anche Flickr si riempie di colorite fotografie sull’evento mentre della mobilitazione parlano non solo i blogger vicini a Grillo ma anche quelli che riportano le notizie con cui ci si “avvicina” al V2Day. Notizie come gli eventi organizzati da FNSI, il sindacato dei giornalisti che non vuole i referendum e che approfitta dell’occasione per una giornata sull’informazione organizzata con due giorni di anticipo sul V2Day.
Anche su Second Life fervono i preparativi per la manifestazione virtuale del 24 sera, quando si terrà l’SLV2Day organizzato dai grillini del Grillo Parlante, con l’obiettivo di promuovere l’evento del 25.
Proprio sul sito dedicato all’iniziativa grillesca, poi, è ospitata anche una Google Mappa (vedi immagine qui sopra) che consente a chiunque con pochi clic di verificare dove sia possibile firmare per i referendum, dove e in quali orari cioè i sostenitori della campagna abbiano predisposto i banchetti per la raccolta e la registrazione delle firme. Sono centinaia di città e dalla mappa in molti casi si può accedere ai siti dedicati dei sostenitori, con tanto di indicazione dei referenti per i banchetti, spesso persino contattabili via cellulare se non via email.
Un’altra pagina raccoglie tutti i video che ispirano o a cui ci si è ispirati per il V2Day, video che ospitano contributi di cittadini, comici, giornalisti e altri ancora.
La scelta del 25 aprile come giornata di mobilitazione non è evidentemente casuale, e online l’appeal della mobilitazione a volte convince anche i perplessi, mentre fervono le attività di propaganda sui moltissimi siti dei meetup e degli amici di Grillo. E mentre molti blog riprendono, rilanciano e sostengono la battaglia, altri argomentano critiche al V2Day ed altri studiano il fenomeno, in attesa che l’iniziativa trovi spazio anche sulla stampa tradizionale.
———————–
Libera l’informazione, ora , adesso !!!
Appogiamo il V2-Day del 25 aprile 2008
Andiamo tutti nelle oltre 400 piazze d’italia e firmiamo per la Libera Informazione.
Ecco in anteprima da reale inviato sul posto (involontario e dato che ci lavoro oserei dire obbligato) , la notizia che circa un’ ora e mezza fa e’ avvenuta nei presi all’ azienda Roberto Cavalli una serie di forti esplosioni con relative altissime fiamme, la fabbrica adiacente alla ditta la Air Liquid del celebre Stilista tratta dei Conteiner di gas liquido sotto pressione, stesso gas che viene utilizzato per caricare i vari estintori bombole ossigeno ecc.
Sembra che nel sollevare uno di questi conteiner con una Gru quest’ ultimo si sia staccato e sia caduto rovinosamente al suolo innescando una serie di esplosioni e lingue di fuoco.
A dire della polizia sul luogo al momento non dovrebbero esserci le temute vittime (anche perche’ vista la dinamica erano probabili) ma sono ancora in atto sopraluoghi.
La ditta colpita tra l’ altro sembra stia traslocando proprio in virtu’ dell’ acquisto dell’ area da parte dello stesso Stilista in procinto di ingrandire ulteriormente l’ Azienda.
Uno dei motivi di fatti era proprio il pericolo di avere una tipologia di attivita’ di quel genere, adiacente ai numerosi uffici e reparti della Ditta Roberto Cavalli, sicuramente le norme di sicurezza difficilmente collimavano con le sempre piu’ severe emesse, e inoltre in caso di incidente piu’ grave vi lascio immaginare il numero delle vittime che si poteva venire a creare dati i numerosi dipendenti.
Per il momento il traffico e’ bloccato molti dei dipendenti si trovano ancora nelle vicinaze a distanza di sicurezza dato che hanno lasciato i loro oggeti (portafogli chiavi macchina) nell’ azienda durante la veloce fuga, cmq llo stato di allarme sembra essere cessato, ovviamente la zona non e’ facilmente praticabile dato la fitta coltre di fumo nero che si e’ propagata per diversi minuti insieme alle fiamme, i piu’ di una persona ha fatto notare che l’ aria aveva un sapore strano, e siccome ho sempre sentito dire caso mai un odore strano, e’ probabile che vi fossero anche varie sostanze labili.
per ora e’ tutto da Cainos I Lie I Cheat I Steal
Aggiornamento delle 19:00
Esplosione in un deposito di gas a Sesto Fiorentino: un ferito
Incendio ed esplosione in una azienda di gas liquido di Sesto Fiorentino, la Airliquid. L’incidente è avvenuto intorno alle 11. Un operaio sarebbe rimasto ustionato e un altro è in stato di choc.Per permettere le operazioni di soccorso il traffico nella zona industriale dell’Osmannoro, dove si trovano anche i punti vendita di Ikea e Metro, è stato bloccato.La sede principale dello stilista Roberto Cavalli è stata interessata dall’esplosione e dall’incendio nello stabilimento della Air Liquide di Sesto Fiorentino. La struttura di Cavalli confina con quella della Air Liquide.
«Temevamo che potesse accadere qualcosa di simile a quanto successo alla Thyssen Group di Torino. Ci siamo presi un bello spavento». Sono queste le parole che avrebbe detto ai medici uno dei feriti dell’incendio all’Air Liquide trasportati in ospedale.Le persone coinvolte nell’incidente che hanno avuto bisogno di cure mediche sono tre, nessuna è grave, e tutte verranno dimesse in giornata. Oltre all’autotrasportatore rimasto lievemente ustionato a un braccio e al volto e al dipendente della Air Liquide colto da malore, un’altra persona è stata portata al pronto soccorso dell’ospedale di Careggi di Firenze per leggeri problemi di respirazione.
Sul posto sono intervenute quattro squadre dei vigili del fuoco provenienti da Firenze, Empoli, Pistoia e Prato e l’autobotte “chilolitrica” da 25 mila litri di acqua di stazza al vicino aeroporto di Peretola. «Il nostro intervento è stato tempestivo – dicono dal comando regionale toscano dei vigili del fuoco – ma anche le misure di sicurezza interne alle aziende coinvolte dall’esplosione e dall’incendio hanno funzionato bene». I vigili del fuoco, intanto, hanno spento tutti i focolai di incendio e stanno procedendo alla bonifica dell’area. Due i camion incendiati e distrutti. Alcune parti dei mezzi di trasporto sono volate a una distanza di 40 metri dal punto dove il gas ha preso fuoco. I tecnici dei pompieri ritengono che a scatenare la forte esplosione potrebbe essere stata la fuoriuscita da una piccola cisterna in esaurimento di residui gassosi entrati in contatto con il calore, che ha fatto da innesco, sprigionato da un camion in movimento.
A favorire l’operazione la collaborazione della moglie del boss Francesco Bidognetti
Le indagini condotte da carabinieri e polizia dal 2000, dopo l’omicidio di Luigi Petrella
CASERTA – I carabinieri del comando provinciale di Caserta, la squadra mobile di Caserta e la Dia stanno eseguendo oltre 50 ordinanze di custodia cautelare contro esponenti del clan dei Casalesi, nell’ambito di un’operazione definita ‘Domizia’, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, che si svolge nella zona compresa tra Castelvolturno e Villa Literno.
Nell’indagine sono coinvolti personaggi di spicco del clan camorristico – costituito dai gruppi Bidognetti e Tavoletta – indagati per i reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsioni, porto e detenzione illegale di armi, traffico di sostanze stupefacenti e illecita concorrenza.
Decisiva ai fini dell’operazione, coordinata dalla Dia di Napoli, è stata la collaborazione con la giustizia della moglie del boss Francesco Bidognetti. Anna Carrino, 47 anni, da alcuni mesi sta collaborando con gli inquirenti. La moltiplicazione delle operazioni condotte con successo recentemente dalle forze dell’ ordine contro la potente organizzazione camorristica del casertano sarebbe stata resa possibile proprio dalle informazioni fornite dalla donna.
Le indagini sono state condotte da carabinieri e polizia e sono scattate agli inizi del 2000, dopo l’omicidio di Luigi Petrella, avvenuto a Castelvolturno (Caserta) alla fine del 1999. L’uomo fu ucciso perché erroneamente ritenuto dal clan dei casalesi responsabile della cattura da parte delle forze dell’ordine,del latitante Giuseppe Dell’Aversano, soprannominato ‘Peppe ‘o diavolo’.
Un perfetto programma di sinistra. Ci ha pensato il web a presentare i 12 punti del programma, a farli discutere e migliorare chat dopo chat. “I servizi alla persona devono essere gestiti solo dal Comune perché esternalizzando la qualità cala…”. E poi: potenziamento del trasporto pubblico, car sharing, car pooling, bike sharing, gestione dei rifiuti che dice no ai termovalorizzatori e sì alla raccolta differenziata porta a porta (“che consentirebbe nuovi posti di lavoro”), riuso e possibilità di riciclare fino al 70 per cento avendo solo il 30 per cento di umido da smaltire con trattamenti a freddo. E poi casa, lavoro, precari. Soprattutto trasparenza e semplicità della cosa pubblica. Non poteva essere un perfetto programma di sinistra?
Manifesti? No grazie. Avanti con sfondi per pc, loghi e banner. Tra video-conferenze e collegamenti rigorosamente Skype per parlare delle cose da fare, Serenetta Monti s’è inventata un meet up contro i manifesti elettorali. Il video su You Tube è un documentario che racconta molto dell’Italia. Il presupposto è che in giro ci sono troppi manifesti, brutti e disordinati, un disonore per la città, un’offesa all’ambiente e uno spreco per la tasche. Così gli amici romani di Beppe Grillo sono andati in giro a staccare i manifesti e a ripulire i muri dove l’affissione è vietata. I vigili non lo fanno? Lo hanno fatto loro. Con qualche tensione strada facendo. In compenso ai loro possibili fan hanno offerto gadget virtuali inoltrati rigorosamente via mail: sfondi per pc scaricabili; loghi, banner e altro. La festa di fine campagna invece è stata reale, nel bar “Sotto casa di Andrea”, chiacchiere, un brindisi e poi balli.
E ora quei 45 mila voti che fine faranno? Serenetta Monti non dà indicazioni. Ricorda solo: “Quando ho votato ho riconsegnato le schede di Camera e Senato perchè non mi riconosco in nessuna di quelle liste visto che non ho potuto scegliere i candidati ma li ho dovuti subire dalle segreterie dei partiti”. E ha preteso che il presidente di seggio, zona Montesacro, prendesse la vecchia penna e la ancora più vecchia carta per mettere a verbale la sua motivazione.